Mario Nani Mocenigo

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Mario Nani Mocenigo
NascitaVenezia, 26 giugno 1875
MorteMerano, 30 gennaio 1943
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegia Marina
Anni di servizio1895-1919
GradoCapitano di fregata
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Decorazionivedi qui
Studi militariAccademia navale di Livorno
Pubblicazionivedi qui
dati tratti da Uomini della Marina 1861-1946[1]
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Mario Nani Mocenigo (Venezia, 26 giugno 1875Merano, 30 gennaio 1943) è stato un militare, marinaio e storico italiano, autore di numerosi libri sulla marineria veneziana, tra cui Storia della marina della Repubblica di Venezia, da Lepanto alla Caduta della Repubblica e curatore dell'edizione in quattro volumi dell'opera Della milizia marittima scritta da Cristoforo Canal circa nel 1540.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Venezia il 26 giugno 1873, figlio di Filippo Maria e Elena Maria Angeli. Nel 1890 fu arruolato nella Regia Marina iniziando a frequentare l'Accademia navale di Livorno da cui uscì nel 1895 con il grado di guardiamarina.[1] Imbarcatosi sull'ariete torpediniere Giovanni Bausan, tra il 1896 e il 1897 operò in Levante in occasione della crisi internazionale di Creta.[1] Imbarcatosi in successione su navi maggiori, fu promosso sottotenente di vascello nel 1897 e tenente di vascello nel 1900.[1] Fu poi comandante di torpediniera, e per due volte aiutante maggiore del direttore dell'Arsenale di Venezia, nel 1902-1904 e nel 1907-1908, e successivamente, tra il 1908-1909, addetto al comandante delle Forze navali del Mediterraneo imbarcato sull'incrociatore corazzato Giuseppe Garibaldi.[1] Prese parte elle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto calabro-siculo del dicembre 1908, venendo insignito della medaglia commemorativa in argento.[1] Nel corso della guerra italo-turca del 1911-1912 operò coma comandante di piroscafo requisito, ricevendo un encomio solenne.[1] Posto in servizio ausiliario nel 1914, fu richiamato subito in servizio attivo all'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915. Promosso capitano di corvetta nel 1915, e capitano di fregata nel 1918, fu posto in congedo nel 1919.[1] Divenne storico e curatore, scrivendo libri e articoli per la Rivista Marittima nel corso degli anni Venti e Trenta del XX secolo.[1] Fu curatore della prima edizione critica del manoscritto Della milizia marittima, scritto da Cristoforo Canal circa nel 1540, ed edita in quattro libri dall'Istituto Poligrafico dello Stato tra il 1930 e il 1931.[1] Sposato con Costanza Bagatti Valsecchi, la coppia ebbe due figlie, Carola Elena e Elena Maria, si spense a Merano il 20 gennaio 1943.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa per il terremoto calabro-siculo - nastrino per uniforme ordinaria
Commandatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • La navigazione interna nell'alta Italia, Istituto veneto di arti grafiche, Venezia, 1907.
  • La navigazione interna nella valle del Po, Officina poligrafica italiana, Roma, 1908.
  • Il teatro La Fenice, Industrie poligrafiche Venete, Venezia, 1927.
  • Emanuele Filiberto, A cura del Comune di Venezia, Venezia, 1928.
  • Il Famedio del marinaio italiano in Pola, Libreria Emiliana, Venezia, 1929.
  • Mari e navi: elementi sommari di conoscenza marinaresca, Scuola tipografica L. Manin, Venezia, 1931.
  • Jacopo Barbaro Badoer, Provveditore all'Armata. 1616-1657, Ministero della Marina, Roma, 1931.
  • Guglielmo degli Azzoni Avogadro (1596-1661), Arti grafiche Ristori, Pontedera, 1932.
  • La campagna navale in Siria del 1840, con Ernesto Simion, Tipografia dell'Ufficio del Capo di Stato Maggiore, Roma, 1933.
  • Storia della marina della Repubblica di Venezia, da Lepanto alla Caduta della Repubblica, Ministero della marina, Roma, 1935.
  • Glorie mediterranee italiane, Fantoni & C., Venezia, 1937.
  • L'Arsenale di Venezia, Ministero della Marina, Roma, 1938.
Articoli
  • Emanuele Filiberto e le sue relazioni con la repubblica di Venezia, Rivista Mensile Municipale n.6, Torino, giugno 1928, pag.383-390.
  • Corfù sentinella dell'Adriatico, Rivista di cultura marinara, Ministero della Marina, Roma, luglio-agosto 1941 .

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Alberini, Prosperini 2016, p. 377.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
  • Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Angelo Del Boca, Gli Italiani in Libia. Tripoli bel suol d'amore. 1860-1922, Milano, A. Mondadori Editore, 2010, ISBN 978-88-04-42660-8.
Periodici
  • Giuliano Da Frè, La guerra italo-turca. Le operazioni navali e anfibie (1911-1912), in Rivista Italiana Difesa, Chiavari, Giornalistica Riviera Soc. Coop., giugno 2011.